
Sai qual è l’errore più grande che le attività fanno ogni giorno e che impedisce la loro crescita?
Pensare che fotografie, video e contenuti creativi siano la ricetta fondamentale per aiutarle nella loro crescita.
La verità è che realizzare contenuti per la tua attività senza uno studio, un’ottimizzazione per le diverse piattaforme e soprattutto senza una strategia, non serve.
Devo confessarti un segreto: sono un fotografo e videomaker che per tanti anni (oltre 12) ha lavorato a stretto contatto con diverse agenzie di comunicazione che avevano il compito di realizzare contenuti creativi.
Quando decidevamo il tipo di foto o video da realizzare per un’attività l’unica cosa su cui si puntava era la creatività.
“Dobbiamo creare delle foto creative”
“Dobbiamo creare dei video che diventino virali”.
Tutto quello che producevamo, doveva avere queste caratteristiche
Una volta che realizzavamo questi contenuti all’azienda di turno si diceva:
“Hai visto quanti like abbiamo avuto?”
“Hai visto quanti nuovi follower”?
Per anni pensavo che quella fosse l’unica strada per aiutare i clienti.
Finché 2 anni fa qualcosa è cambiato.
Inizialmente credevo che il mio lavoro aiutasse realmente quelle persone.
Pensavo che con le mie foto ed i miei video, le attività aumentassero i propri clienti.
Ad un certo punto, nel 2017 mi sono accorto che non era così.
Era il 2017, qualche mese prima avevo realizzato uno spot per una sartoria, sempre tramite un’agenzia.
Incontrai per caso quel cliente, nel centro della mia città.
Per non usare il suo vero nome, lo chiameremo Mario.
Andai incontro a lui con un enorme sorriso, chiedendogli come andassero le cose.
Quasi non mi guardo in faccia.
Era arrabbiato.
Non capivo il motivo, e quindi cercai di indagare, facendo qualche domanda.
Mi disse che stava rischiando di chiudere, perché i clienti erano sempre più pochi.
Mi disse che la sua pagina aveva raggiunto tanti followers, le foto avevano tanti like.
I clienti però non aumentavano.
All’inizio mi sembrava strano quello che mi diceva, ero convinto che avessimo fatto un ottimo lavoro.
Solo più tardi scoprii che non era così.
L’incontro con quel cliente mi fece ricordare il mio passato.
Non tantissimo tempo prima.
Giusto qualche anno fa.
In particolare mi fece ricordare un episodio su un’attività di famiglia.
Mio nonno aveva una salumeria che ha portato avanti fino alla sua scomparsa, all’età di 92 anni.
Se ti stai chiedendo perché l’incontro con quel cliente mi fece fare questo salto nel passato, te lo spiego subito.
La salumeria è esistita per oltre 100 anni, fino al momento in cui i miei dovettero chiuderla perché ammazzati dalle spese.
Non fu una scelta facile.
Prima di arrivare a questa decisone, sono passati per un grande periodo di sofferenza.
La notte, appoggiando la testa sul cuscino, non era così facile prendere sonno.
Ogni mattina, alzare la serranda del negozio diventava sempre più pesante.
Ogni mattina, alzandola, il rumore del ferro di cui era composta era sempre più insopportabile.
Era sempre più simile ad un trapano, che scavava nella testa con la sua punta, penetrando in profondità,
e creando un buco dove penetravano i pensieri più oscuri:
“Riusciremo a pagare le bollette questo mese?”
“Riusciremo a pagare i fornitori questa settimana?”
“Riusciremo a fare qualche vendita questo giorno?”
Il punto è che le cose erano cambiate.
Prima, la salumeria era considerata un’attività di riferimento, la più antica del paese.
Adesso?
Ora, i grossi supermercati la facevano da padrone, dominando e schiacciando le attività più piccole.
Come un elefante, che con tutta la sua potenza, preme con la sua zampa contro un topolino che viene disintegrato.
Ecco!
Tutti questi pensieri erano venuti alla mia mente, quando incontrai quel cliente che aveva una sartoria.
In quell’esatto istante capii che stavo sbagliando tutto.
Capii che avevamo usato con lui, lo stesso metodo che usammo con la salumeria:
Fare belle foto, bei video, promozioni e sconti.
Pensando che tutto questo, sarebbe servito nel far riprendere l’attività.
Bhe, ti faccio uno SPOILER: non è andata così.
In quei pochi istanti in cui il mio cliente, mi racconto come stavano andando le cose ripensai a tutto questo e devo dirtelo:
Mi sentii terribilmente in colpa.
Mentre mi raccontava la sua storia, il suo sguardo era un misto tra odio e delusione.
Continuava a dirmi:
“Hai capito che la tua agenzia mi aveva venduto la luna”?
“Hai capito che loro prendevano un costo fisso ogni mese per gestire la mia comunicazione, e a causa di quel costo fisso, io potevo produrre meno merce”?
“Hai capito che l’unica cosa che mi hanno detto quando li ho chiamati incazzato è stata che loro il lavoro l’avevano fatto perché la pagina da 500 follower adesso ne aveva 7547?”
Che me ne faccio dei follower se non posso pagare le spese?”
Cavolo….
Non ci avevo mai riflettuto su questo.
Avevo passato l’intera mia vita professionale a nutrire con le mie fotografie ed i miei video questo sistema malato…
Non poteva andare avanti così.
La reazione di Mario mi aveva messo con le spalle al muro.
E in un attimo mi resi conto anche di tutti gli errori che avevo fatto con quella che era l’attività di famiglia.
Non doveva ripetersi più una cosa simile.
Ma cosa fare?
Così decisi di allontanarmi un po’ da questo ambiente, per capire, per trovare un modo diverso per aiutare gli altri.
Sparii per un po’ dalla circolazione, iniziando a studiare, a formarmi, per trovare un metodo che potesse cambiare le cose.
Ricordo che in quel periodo, eliminai anche l’account Facebook, Instagram, diventai un fantasma.
Oggi mi viene da ridere su questo, ma all’epoca più di una persona pensava che avessi cambiato lavoro.
La verità è che stavo studiando un metodo che potesse servire ad aiutare realmente le attività attraverso la fotografia ed il video.
La risposta la trovai in una scuola americana di marketing.
Venni a conoscenza di un nuovo metodo, usato pochissimo e per lo più sconosciuto in Italia che si basava su rispondere ad una semplice domanda:
“Trova un modo perché i clienti scelgano te e non la concorrenza, piuttosto che scegliere di non comprare nulla”.
Quanto è banale questo concetto?
Tanto.
Quanto se ci pensi, applicandolo, è importante?
Troppo.
Mentre per le agenzie la comunicazione che facevano si basava sul riempire le pagine dei social con contenuti creativi, il nuovo approccio che stavo studiando era : “l’unico indice che devi guardare per il successo della tua comunicazione è il tuo fatturato, usando dei metodi che siano misurabili.”
STOP.
Ancora una volta: “scontato vero”?
Ma se ci pensi…
Quante attività sono focalizzate su prendere cuoricini e like?
Quante attività si pavoneggiano delle condivisioni mentre la cassa piange?”
TROPPE.
Il mio cliente, Mario, era stato un esempio.
La salumeria era stato un esempio.
Così dopo aver acquisito queste informazioni, dovevo creare un sistema per metterle al servizio dei miei clienti.
La domanda che mi sono posto era: È possibile creare un sistema scientifico, usabile su più tipologie di attività che unisca il marketing con la fotografia ed i video?
Sicuramente sì!
Così ho iniziato a fornire ai miei clienti delle foto, dei video con quelli che io chiamavo “strategie di marketing”
L’ho messo tra le virgolette perché non è sempre oro tutto quello che luccica.
Avevo il mio metodo nuovo di zecca, che poteva realmente aiutare le piccole, medie imprese…
(o almeno così credevo)
Infatti, le prime volte che provai ad applicarlo sui primi clienti fu un completo disastro.
La sensazione che provai equivaleva a essere a torso nudo in pieno inverno, mentre una macchina sfreccia in una pozza di acqua.
Oltre il freddo che ti sale per tutto il corpo, sei completamente lercio.
Ecco, se posso farti un paragone, il risultato fu più o meno questo.
Quella che pensavo fosse LA soluzione per i miei clienti, divenne motivo di perdita e di danno.
Il problema, riuscii a vederlo solo mesi dopo.
Il metodo non funzionava perché le strategie di marketing che utilizzavo non andavano bene.
1. Erano tutte uguali, prese copiate ed incollate dai libri senza personalizzazioni
2. Poiché erano prese da corsi e libri senza personalizzazione, non si fondevano bene con le foto ed i video
3. Ero troppo sicuro di me, ero convinto che avevo trovato le soluzioni che andava bene per ogni cliente.
Un detto dice:” Non si finisce mai di imparare nella vita”.
E così fu: Avevo imparato la lezione.
Avevo anche capito contemporaneamente l’errore più grande che le agenzie avevano commesso e commettevano tutto ora: non provare le strategie e le azioni PRIMA DI TUTTO su loro stessi.
Quante volte ti capita un’agenzia che ti propone di farti il sito, ma non ha cura del suo?
Quante volte un’agenzia ti dice che creerà una campagna di comunicazione studiata per te, ma non ha mai fatto per sé stessa pubblicità?
Ecco, io con quella esperienza, avevo imparato la lezione.
Prim di proporre qualsiasi cosa per aiutare gli altri, avrei dovuto testarla su me stesso.
Cosa fare quindi?
Partii da quelli che erano i concetti generali del metodo, le teorie generiche e iniziai ad andare a fondo, come un laser che perfora l’acciaio.
Tutte quelle teorie di marketing andavano bene, erano esatte… ma c’era un grosso problema: non erano immediate, e per funzionare richiedevano una figura che seguisse i clienti ogni giorno per consentirgli di applicarle correttamente.
Non poteva essere questo, i miei clienti avevano bisogno di un metodo più semplice, più immediato.
Così dopo diverse prove sulla mia attività, decisi che era il momento di testarlo su qualche cliente.
(Qualche esempio dei risultati del mio metodo MORALES lo trovi nelle testimonianze qui in basso)